Roma, 20 novembre 2025 – In occasione della Giornata che celebra i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, CONFASSOCIAZIONI manifesta la sua attenzione nei confronti di questa fascia della popolazione che, dalla Pandemia in poi, è diventata una questione prioritaria e strategica nelle agende governative, politiche, economiche, sociali e culturali del Paese. La denatalità e la povertà educativa, le emarginazioni, i conflitti, le trasformazioni di paradigmi in corso, richiedono una capacità reattiva nel circoscrivere cornici valoriali, limiti e nuove possibilità evolutive dell’essere umano.

Massimo Maria De Meo
“La formazione come anche l’inclusione lavorativa è una questione dirimente – ha dichiarato Massimo DE MEO Presidente di Confassociazioni Salute e Terzo Settore -. Vanno sviluppate politiche e strumenti inclusivi per giovani svantaggiati con progetti personalizzati per l’accesso al lavoro. Altrettanto occorre una riflessione urgente per lo sviluppo di una cooperazione internazionale che permetta l’affido internazionale di tanti minori non accompagnati che potrebbero essere risorse importanti nel nostro paese.”

Marzia Masiello
“I piani governativi di recente approvazione per la famiglia, per la tutela e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori – ha proseguito Marzia MASIELLO, Vice Presidente Confassociazioni Salute e Terzo Settore con delega ai Minori – sono strumenti importanti cui ogni realtà del Paese fa riferimento per contribuire allo sviluppo armonico delle giovani generazioni. Occorre lavorare intensamente per dare alle bambine e ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi, spazio di partecipazione e di esercizio della cittadinanza. La solidarietà intergenerazionale va espressa nella definizione di una nuova grammatica di relazioni e di strumenti capaci di generare fiducia e rinnovamento”

Angelo Deiana
“I dati ISTAT parlano chiaramente – ha concluso Angelo DEIANA, Presidente di CONFASSOCIAZIONI -. Nel 2024 i nati residenti in Italia sono 369.944, quasi 10mila in meno rispetto al 2023. Dal 2008 la perdita complessiva è stata di quasi 207mila nascite (-35,8%). È necessaria una convergenza di tutte le forze affinché si cambi radicalmente passo, necessario perché da questo dipende sia la sostenibilità che la competitività del Paese. Perché ormai i tempi sono maturi per tracciare rotte formative ed etiche in grado di mettere in gioco anche la capacità degli adulti di dialogare e interagire con i giovani su temi e strumenti sia tradizionali che innovativi, quale quello dell’innovazione digitale, che interessa tutti, grandi o piccoli”.
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