Manifesto

VALORI E COMPETENZE DELLE ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI AL SERVIZIO DI CITTADINI, IMPRESE, ISTITUZIONI

1. Lo scenario evolutivo

Viviamo in un mondo complesso ed interdipendente. Un mondo dove l’economia della conoscenza, la globalizzazione competitiva e la diffusione delle nuove tecnologie di rete hanno prodotto cambiamenti epocali nel mercato delle professioni.

E’ un salto di paradigma straordinario, una tendenza inarrestabile alla professionalizzazione che sta ridisegnando dalle fondamenta il contesto competitivo del pianeta: il capitalismo intellettuale è una rivoluzione dolce e silenziosa ma pervasiva, una forma di creazione di valore economico e sociale dove il capitalismo è tornato a porre al centro dell’universo economico e sociale la conoscenza e, dunque, l’uomo, il libero professionista, il knowledge worker.

Spostare la visione dal processo di produzione a quello di condivisione, ossia dal consumo razionale dei fattori disponibili (capitale e lavoro) alla creazione di reti che facilitano la condivisione della conoscenza: è questo il significato evolutivo profondo del capitalismo intellettuale. Tutto cambia: in un mondo in cui la condivisione è il valore fondante, bisogna pensare e agire in modo diverso: non si fa più competizione individuale, si fa competizione collaborativa, cooperativa, simbiotica. Non si vince più da soli: o vincono tutti o non vince nessuno.

Un mondo con cui si devono confrontare tutti, Italia compresa. Eppure, per molto tempo, la mancata modernizzazione del nostro sistema di regolazione professionale ha contribuito a ridurre fortemente la velocità competitiva del nostro Paese sui mercati comunitari e internazionali. E allora, dopo un primo passo rappresentato dalla riforma delle professioni ordinistiche con il DPR 137/2012, era necessario completare un processo sinergico di regolazione attraverso una legge che disciplinasse le associazioni delle professioni nuove o emergenti. D’altra parte, la strada dello sviluppo del mercato delle professioni e della conseguente competitività del Paese non poteva prescindere dal fatto che il nostro sistema professionale è un universo complesso e composto:

1. da professioni organizzate in ordini e collegi;

2. da molte associazioni professionali fortemente consolidate e organizzate;

3. da una serie di attività professionali di sicuro rilievo economico e sociale in crescita.

La legge 4/2013, recante “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”, entrata in vigore il 10 febbraio scorso, ha colmato infine questa lacuna con una regolamentazione leggera ma pregnante ai fini della tutela del consumatore/utente/cliente che contribuisce a:

1. far emergere le professioni non organizzate attraverso la processi di regolamentazione e visibilità istituzionale delle associazioni di riferimento;

2. informare e tutelare il consumatore attraverso meccanismi di attestazione degli standard qualitativi e di certificazione di parte terza dei servizi forniti;

3. aumentare, di conseguenza, la qualità dei servizi professionali nei confronti degli utenti/clienti.

Senza dimenticare che un’altra importante normativa ha modificato profondamente lo scenario evolutivo delle associazioni: si tratta del Decreto Legislativo 13 del 2013 sul Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze che avrà un ruolo fondamentale per la valutazione e la valorizzazione del patrimonio di esperienze di studio e di lavoro di tutte le persone e, in particolare, dei professionisti. L’approvazione di queste due testi normativi segna l’inizio di una nuova era: quella delle Associazioni Professionali 2.0.

2. La rappresentanza unitaria: il ruolo di CONFASSOCIAZIONI, Confederazione Associazioni Professionali

D’altra parte, se cambia il capitalismo, devono cambiare anche i modelli di rappresentanza degli interessi collettivi: occorre una metamorfosi dei modi di concepire la rappresentanza che dischiudano una nuova dimensione sociale ed economica di condivisione e collaborazione. Una nuova era in cui, per associazioni di prima e seconda generazione, è un orizzonte fondamentale costruire una casa comune della rappresentanza che diventi il punto di condensazione di tutti: professionisti, associazioni professionali, federazioni di associazioni, coordinamenti. Un soggetto di rappresentanza unitaria finalizzato a conseguire l’obiettivo di accompagnare la crescita del sistema professionale nel suo complesso attraverso lo sviluppo delle professioni associative ed il loro dialogo continuo con le altre Parti Sociali.

In questo mondo nuovo, CONFASSOCIAZIONI, Confederazione Associazioni Professionali vuole essere il soggetto di rappresentanza unitaria che sostiene e promuove il sistema associativo di cui alla Legge 4/2013 anche attraverso l’integrazione e la collaborazione con tutti gli altri protagonisti/professionisti dell’economia e della società della conoscenza. Il nostro è un progetto inclusivo e non conflittuale. Siamo aperti a tutti. Solo due confini, uno normativo ed uno sostanziale. Il confine normativo è quello del comma 2 dell’art.1 della 4/2013. Il dialogo permanente ed il rispetto delle reciproche competenze professionali saranno la stella polare del nostro rapporto con le professioni ordinistiche. Il confine sostanziale è la selezione reputazionale dei soggetti associati. Riteniamo che sia un passaggio di importanza fondamentale per il futuro non solo del sistema professionale ma anche, e soprattutto, del Paese.

Tre sono le esigenze principali a cui intendiamo offrire risposte concrete.

La prima esigenza è quella di uscire quanto prima dal modello delle micro-associazioni, della scarsità di risorse, della frammentazione pseudo-competitiva fra le professioni associative. E’ necessario un importante atto di coraggio e di umiltà allo stesso tempo: mettersi insieme, condividere, collaborare per il bene collettivo delle associazioni professionali 2.0. Per raggiungere questo obiettivo, lo sforzo principale di CONFASSOCIAZIONI (statutariamente previsto e, dunque, continuativo nel lungo periodo) sarà quello di concludere accordi strategici ed operativi con partner istituzionali, sociali ed imprenditoriali ai massimi livelli al fine di rafforzare la struttura organizzativa e formativa delle associazioni facendo affluire risorse provenienti dall’esterno al sistema associativo. In altri termini, invece di drenare risorse dalle associazioni professionali, il ruolo svolto da CONFASSOCIAZIONI sarà quello di valorizzare le due principali componenti di valore che le professioni associative possono esprimere:

1) la capacità di moltiplicare le opportunità professionali e di business in rete;

2) la loro voglia di emergere in termini di capacità contrattuale e negoziale riunendosi in CONFASSOCIAZIONI per firmare, dialogando e consultandosi con tutte le altre Parti Sociali coinvolte, il contratto di lavoro degli studi professionali.

La seconda esigenza a cui CONFASSOCIAZIONI darà sicuramente risposte pragmatiche è quella di una rappresentanza unitaria che individui un proprio spazio specifico di azione che vada al di là non solo dei conflitti del passato, ma anche dell’ansia di definire a tutti i costi i confini professionali all’interno ed all’esterno del perimetro delle Legge. I confini esistono, sono quelli previsti dalla Legge 4/2013 e devono essere assolutamente rispettati. Ma quello che conta per il futuro non è l’obiettivo di tracciare confini tra professioni più o meno competitive, ma quello strategico della collaborazione e della condivisione. Si tratta di quel modello sinergico di organizzazione del mondo professionale che vede professioni ordinistiche e professioni associative lavorare insieme creando nuove prospettive sia per le professioni rappresentate ma anche e, soprattutto, per la crescita e lo sviluppo del Paese di cui, lo vogliamo ribadire ancora una volta, rappresentano il sistema nervoso più creativo ed innovativo.

Infine, la terza, fondamentale esigenza a cui CONFASSOCIAZIONI vuole offrire una risposta è quella della progettazione di un nuovo orizzonte complessivo per le professioni associative. Un orizzonte che non potrà fare a meno di ragionare sul welfare che avranno nel 2050 i professionisti iscritti alle Associazioni 2.0. Non dobbiamo infatti dimenticare che esiste un’intera fetta di professionisti, soprattutto quelli più giovani che si percepiscono senza prospettive di futuro realistico in termini di enpowerment previdenziale e fiscale nel sistema Paese. La previdenza, in particolare, è un problema che va affrontato di petto: i parametri contributivi della gestione separata INPS penalizzano in modo drammatico la competitività dei professionisti senza cassa e, cosa molto più grave, i giovani. CONFASSOCIAZIONI si batterà con tutte le sue forze e le sue competenze per cambiare questa situazione.

E’ per questo che diventa ancora più importante il ruolo di rappresentanza unitaria in tutte le sedi politiche ed istituzionali italiane e comunitarie delle organizzazioni confederate, anche e soprattutto per la firma del C.C.N.L. Dipendenti di Studi Professionali per la cosiddetta V Area. E poiché noi crediamo ai processi di condivisione e collaborazione del capitalismo intellettuale, questo nuovo welfare deve essere sviluppato insieme a tutte le altre Parti Sociali con cui CONFASSOCIAZIONI sta stipulando protocolli d’intesa e di reciproca consultazione. Protocolli che firmeremo anche con le Associazioni dei Consumatori per favorire processi di conciliazione per la risoluzione alternativa delle controversie e per predisporre strumenti a tutela degli utenti come polizze assicurative per i rischi professionali da rendere, ove possibile, obbligatorie, rafforzando la stessa previsione della Legge 4/2013.

3. I valori di CONFASSOCIAZIONI

CONFASSOCIAZIONI è una libera Confederazione di associazioni, federazioni di associazioni, coordinamenti, culturalmente e politicamente autonoma, che si riconosce nei valori della democrazia e della società aperta.

CONFASSOCIAZIONI si fonda sui valori del merito, dell’etica e della responsabilità individuale, professionale e sociale, della valorizzazione dei talenti, valori che le professioni associative vogliono affermare anche nel sistema socio-economico e nelle Istituzioni.

CONFASSOCIAZIONI ha come principio guida la cultura della valutazione dei risultati (quella che gli anglosassoni chiamano con un termine sintetico “accountability”) di coloro che devono rendere conto responsabilmente delle proprie azioni e della finalizzazione degli obiettivi condivisi.

CONFASSOCIAZIONI è consapevole che la crescita non è assicurata in partenza ma dipende dalla professionalità, dalle visioni e da nuove modalità di azione capaci di sviluppare non solo qualità per i clienti/utenti delle professioni associative ma anche meccanismi di integrazione e di rete con i professionisti organizzati in Ordini e Collegi. Tutto ciò al fine di creare quella sinergia tra mondi professionali in qualche caso diversi che rappresenti la base comune per la creazione di opportunità e per la crescita economica e culturale del Paese.

CONFASSOCIAZIONI ritiene strategico il rapporto con tutti i centri di produzione del sapere. In quest’ottica, vuole costruire relazioni stabili con scuole, università e istituti di ricerca e sviluppo, promuove un proprio Comitato Scientifico al fine di contribuire alla produzione del sapere finalizzato allo sviluppo economico e sociale. Si impegna, infine, a promuovere la professionalità e la cultura associativa come valori fondanti del sistema sociale in cui viviamo da condividere con tutte le Parti Sociali e da trasmettere ai giovani.